MARTIRI MONARCHICI NAPOLETANI

E’ difficile parlare dei Martiri Monarchici napoletani del Giugno 1946 senza cadere nella retorica o nel sentimentalismo; e del resto Loro, popolani autentici di questa generosa Napoli, di questa Napoli “nobilissima” (come la chiamò Benedetto Croce), preferirebbero il linguaggio semplice e schietto di quella che fu la Loro quotidianità.

Nessuna iperbole roboante, nessuna retorica barocca, nessun sentimentalismo; Essi continuano ad additarci il Loro esempio e continueranno a vivere tra noi, come scrisse il Poeta, finché “fia santo e lagrimato il sangue / per la patria versato”; nostri Fratelli, nostri Figli, meravigliosi ragazzi di una Italia sana, onesta e laboriosa, grande nella sua modestia. Un’Italia che abbiamo il dovere di far risorgere, malgrado Caino, perché non sia stato vano il Loro sacrificio.

Il Movimento Monarchico Italiano inchina innanzi ad Essi le sue bandiere, e Li ricorda con ammirazione:

Ciro Martino, operaio, 18 anni;

Carlo Russo, “scugnizzo”, 14 anni;

Gaetano D’Alessandro, operaio, 19 anni;

Mario Fioretti, marinaio della Regia Marina, 24 anni;

Michele Pappalardo, commerciante, 22 anni;

Felice Chirico, commerciante, 19 anni;

Francesco D’Azzo, operaio, 21 anni;

Vincenzo Di Guida, marinaio della Regia Marina, 20 anni;

Guido Beninati, operaio, 18 anni;

Ida Cavalieri, maestra, 30 anni.

In Loro nome possa, in un tempo nel quale forse noi anziani saremo senza tempo, “alte ondeggiando le sabaude insegne, / sorger fremente un solo grido: Viva / il re d’Italia!”.

Cav. Avv. Francesco Garofalo

Pres. Cons. Naz. M.M.I

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