VENGHINO, SIORE E SIORI, NOBILTA’ PER TUTTI

cernetic-e-anderson-960x540L’accusa formulata, più che muovere a riprovazione, strappa un sorriso. Stephan Cernetic, cinquantasettenne torinese, assieme ad un suo collaboratore è stato denunciato a piede libero dai Carabinieri di Brindisi per falsa attestazione di identità personale, possesso e fabbricazione di documenti di identità falsi. Tradotto, si sarebbe spacciato per principe del Montenegro, capostipite della omonima antichissima dinastia slava ortodossa, discendente nientemeno che dagli imperatori di Costantinopoli, e fra (si badi bene, “fra”) i legittimi eredi ai troni reali dello stato balcanico, oggi una delle Repubbliche nate dalla dissoluzione della Jugoslavia.

Stando alle accuse il “principe” avrebbe utilizzato, senza averne diritto, un’auto con insegne montenegrine e adesivi del corpo diplomatico durante un suo soggiorno pugliese nel 2016, mentre si trovava ospite di un imprenditore del Barese. Un soggiorno con tutti i comfort, organizzato per avviare non meglio precisati progetti imprenditoriali e promozioni del territorio. In precedenza aveva fatto scalpore la sontuosa cerimonia, con annessa cena dalle finalità benefiche, messa in piedi a Santa Margherita Ligure sempre da Stephan Cernetic per insignire del titolo di “contessa dei Gigli” l’attrice statunitense Pamela Anderson. Proprio lei, quella di “Baywatch”.

Alla pari di qualsiasi altro cittadino anche il signor Cernetic (che in un comunicato diffuso prontamente alla stampa si è dichiarato estraneo a tutte le accuse) ha il diritto di venir considerato innocente sino al terzo grado di giudizio, per carità. Ciò detto, è innegabile che il sorgere improvviso o quasi di una casata aspirante ad un trono oggi indisponibile avrebbe dovuto far sorgere qualche dubbio, visto che una velocissima “googlata” è sufficiente a stabilire che attualmente come erede al trono del Montenegro viene accreditato Nicola Petrovic Niegos, figlio del principe Michele, morto nel 1986. E invece no. Osservando la carrellata di foto che ritraggono Cernetic in varie occasioni cerimoniali, lascia stupiti e spiazzati il numero impressionante di persone, comuni mortali o vip più o meno noti, orgogliosi di aver intersecato nel tempo la cerchia del sedicente capo di casata reale.

Ma come. Siamo immersi nel disprezzo generalizzato per l’aristocrazia, il privilegio, le “caste” e verso tutto ciò che fa emergere un individuo sugli altri (ivi compreso purtroppo anche il merito personale) e poi centinaia e centinaia di persone, a tutti i livelli, vanno in sollucchero davanti a qualche mantello sgargiante, a diplomi oberati di svolazzi, a stelle e crocioni dorati. Tutti insieme: attori, imprenditori, dame dell’alta società o aspiranti tali, veri aristocratici e anche rappresentanti delle repubblicane istituzioni. Un corto circuito bello e buono: dàgli addosso alla monarchia e alla nobilita storica, specie quella che ha fatto l’Italia, ma braccia aperte a chiunque altro si proclami rappresentante di aristocrazie più o meno diafane ed eteree. L’importante, si sa, è lo spettacolo, e soprattutto poter raccontare di far parte del cast.

Patrizia Rossetti

 

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